Maurice Sendak

Maurice Sendak

La letteratura per l’infanzia fuori da Kiddiebookland

 

Succedono cose strane nel mondo dell’editoria in Italia.

Come ad esempio aspettare decenni prima che le opere di un autore geniale come Maurice Sendak vengano pubblicate con sistematicità. Come sta facendo, per fortuna! –  aggiungerei – Adelphi nella collana I cavoli a merenda

“Libriperbimbilandia (Kiddiebookland) è il mondo in cui viviamo. Non lo sapeva? […] È quel posto orribile in cui siamo stati costretti a risiedere dal momento che siamo illustratori o scrittori di libri per bambini.”

Così si esprimeva Maurice Sendak in una conversazione con Walter Lorraine riportata in Caldecott&Co.: Note su libri e immagini – pubblicato in Italia nel 2021 da Edizioni Junior – parlando del ruolo della letteratura per l’infanzia nel panorama editoriale internazionale. 

E a questo ruolo di inferiorità affibbiato ai libri scritti per un pubblico bambino Sendak non si è mai arreso, proponendo letteratura per un pubblico capace di comprenderne il valore e senza le velleità educative tanto care ad una certa parte della produzione editoriale per l’infanzia.

I picture book proposti da Sendak al suo pubblico di lettori e lettrici anagraficamente collocati nell’età dell’infanzia rispondono esattamente alla sua definizione di questa tipologia di libri: “una poesia visiva” e “un solido matrimonio di lingua e arte”, come lui diceva a proposito dei lavori di Ungerer e come senza dubbio si può dire dei suoi lavori.

Partendo dagli episodi della saga dedicata alla famiglia di Orsetto, scritti da Else Holmelund Minarik (proposti nella traduzione di Livia Signorini) passando per Nel paese dei mostri selvaggi, diventato un classico della letteratura per l’infanzia (proposto nella traduzione di Lisa Topi), Adelphi porta in Italia opere di Sendak fino ad ora mai tradotte come Nel mondo là fuori che, insieme a La cucina della notte, completa la trilogia delle cadute o il prezioso cofanetto Gusci di noce. Mi piace soffermarmi su quest’ultimo dove Sendak ci regala quattro splendidi libricini che stanno su un palmo di mano. Si tratta di quattro tipologie di libri tipicamente considerati adatti ai bambini: un abbecedario, Alligatori in abbondanza; Piero, una favola morale; un libro per imparare a contare, Uno è Jonnhy; uno sui mesi, Brodino di pollo. Quattro libri che a prima vista seguono le regole di questi generi salvo poi prenderne le distanze con ironia, schierandosi, come sempre fa Sendak, dalla parte di bambine e bambini, sfoderando l’arma della fantasia per contrapporsi ad un mondo adulto che vorrebbe tutti e tutte incasellati in ruoli prestabiliti.

Alcune opere più di altre mettono lettori e lettrici di fronte ad uno dei temi ricorrenti nell’immaginario di Sendak: la difficoltà del vivere che riguarda anche e soprattutto i bambini, consapevoli di dover combattere contro mali oscuri e presagi di morte nel loro percorso verso la vita adulta. Un immaginario reso attraverso l’arte delle parole e del segno grafico che spesso ha valso a Sendak l’appellativo di autore non in linea con i dettami della letteratura per l’infanzia, del resto, vale per tutte le sue opere ciò che lui stesso ha detto rispetto a Nel paese dei mostri selvaggi: “non è stato concepito per piacere a tutti, ma solo ai bambini”.

Martina Calò – Consulente di lettura