01 Ott Pillole di Magazine – 4
ULF STARK
di Fortuna Nappi
È un caldissimo venerdì di fine giugno a Legnano quando, a pranzo con l’editore Iperborea, ragioniamo su cosa proporre per festeggiare e, oserei dire, “celebrare” la grandezza di Ulf Stark in occasione dell’anniversario degli ottanta anni dalla sua nascita.
Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo, in poche parole, di raccontare chi era Ulf Stark.
Ulf Gottfrid Stark nasce a Stoccolma il 12 luglio 1944 e muore nel giugno del 2017. Ha scritto moltissimi libri, diversi dei quali non ancora tradotti in Italia e ha sceneggiato numerosi film.
Il n. 7 di Oblò a cura di Hamelin è una monografia su Ulf Stark, la lettura di questo testo ha consolidato in me le certezza che già avevo rispetto all’originalità e alla potenza, sì così la definirei, della letteratura di Stark. La letteratura nordica ha sempre messo al centro il bambino in quanto tale, in quanto persona, con la sua intelligenza, evitando linguaggi artefatti e moralismo, dando risalto all’autenticità e proprio queste sono sempre state le cifre di Ulf Stark.
Ulf Stark ha prodotto tanto, vari gli elementi ricorrenti che contraddistinguono la sua opera: la presenza di bambini che si muovono liberamente nella propria città, (facilmente identificabile con il quartiere Stureby di Stoccolma dove Ulf è nato e cresciuto) luogo in cui si intrecciano le avventure dei protagonisti, in cui la quotidianità delle piccole cose è sempre presente, come la musica, il fischiettare, lo sciroppo alla fragola, la girandola alla cannella…E poi l’intesa tra amici, i fratelli, il rapporto con i nonni, “i vecchi”, la morte..Quella di Ulf Stark è un’infanzia libera, dove la curiosità del bambino sta al centro, dove nulla deve essere proibito o preconfezionato.
Leggendo le storie di Ulf Stark si ha la percezione che tutti i nostri sensi si mettano in moto, perché olfatto e gusto si animano solo leggendo di cannella e fragola, mentre l’udito viene stimolato dalla musica del pianoforte o dal sibilare di un fischio, la vista invece ci permette di scorgere anche oltre, come succede nel giardino di Tuono, per finire con il tatto, perché nei racconti di Ulf Stark l’elemento di fisicità, la presenza del corpo, sono importanti, proviamo a pensare al “Bambino dei baci”.
Per l’autore il bambino e il vecchio sono personaggi distanti che stanno ai poli opposti, ma che si incontrano, dialogano perché lontani dagli adulti che dettano le regole; in questo rapporto bambino – nonno ci si trova anche ad affrontare la morte, morte vissuta come percorso della nostra vita che ad un certo punto termina. Il ruolo preponderante che giocano ironia e amore nei testi di Stark aggiunge ulteriore fascino e originalità alle sue storie.
“Il paradiso dei matti”, “Tuono”, “Il bambino dei baci” “Natale nel grande bosco”, “Piccolo libro sull’amore”, “La grande fuga”,”Il bambino grintoso”, “Il bambino mannaro”, solo alcuni dei titoli di Ulf Stark, ognuno con suo perché, con una sua forza, è proprio questa forza che dobbiamo trasmettere ai giovani lettori.