24 Feb UominiAnimali
Orecchio acerbo, Yoko Heiligers
Uominianimali nasce non come un libro bensì come un passatempo a cui la sua autrice si è dedicata negli ultimi anni. E’ solo in un secondo momento che Yoko Heiligers si rende conto di aver creato un libro.
Ispirandosi alle mappe scolastiche vintage inizia a disegnare e illustrare animali secondo un particolare punto di vista, ovvero il rapporto che li lega all’uomo.
Inizia così questa lunga collezione in cui gli accostamenti procedono per semplici associazioni d’idee e delineano con lucidità e oggettività questo legame. Nonostante i soggetti del libro siano gli animali è impossibile non notare come il punto di vista sia quello dell’uomo, cioè a stabilire le leggi del rapporto è l’uomo, mai l’animale che anzi molto spesso è sottomesso o sfruttato.
Ovviamente l’albo non vuole essere un’opera esaustiva e non mira di certo ad un obiettivo specifico, quale può essere la denuncia o la lode dell’ingegno umano. E’ un semplice “illustrare” alcuni dei rapporti che legano l’uomo al mondo animale e viceversa.
Ora come ben sappiamo, l’uomo molto spesso non brilla per le sue doti di rispetto nei confronti della natura, è dunque inevitabile che sfogliando il libro e osservando gli accostamenti dell’autrice, siamo portati a sentire diversi sentimenti a seconda della sensibilità o dell’esperienza personale che lega ognuno di noi agli animali. E così si passa dalla bellezza di un’aquila in volo, al sorriso provato con la ragazza che abbraccia un cavallo, alla rabbia del coniglio cavia, l’elefante domato per il circo o mutilato delle proprie corna.
Questi sono solo alcuni esempi presi dalle prime pagine, eppure in conclusione ciò che mi preme sottolineare è che questo albo, dalle illustrazioni magnifiche, non apporta nessuna conoscenza in più rispetto a ciò che già sappiamo, però riesce con grande efficacia a trasportarci in quella che è la realtà umana-animale lasciando un sapore dolce-amaro.
Elena D’angelo